Aree di crisi, Vertenze

Aree di crisi: aggiornamento aprile 2013

AREE DI CRISI – i risultati ottenuti

Altro risultato di grande importanza quello che riguarda le aree di crisi, dove i colpevoli ritardi accumulati dall’Assessorato alle Attività Produttive hanno indotto il Governo a cancellare tutti i precedenti Accordi di Programma per la Campania. Oggi, grazie al lavoro che abbiamo svolto insieme alla Confederazione con il Ministero per la Coesione Territoriale e, in Regione, con il Consigliere Delegato Fulvio Martusciello, abbiamo
recuperato 150 milioni di Euro a valere sul PAC 3 (Terza ed ultima riprogrammazione) per il rilancio delle seguenti aree:

  •  AIROLA 30 mln €
  •  ACERRA 20 mln €
  •  AREA TORRESE-STABIESE 40 mln €
  •  AVELLINO 20 mln €
  •  CASERTA 40 mln €

E’  in corso un tavolo tecnico con il MISE per superare le note criticità relative alla classificazione del territorio tra “area di crisi” ed “area di crisi industriale”. Quest’ultima, se confermata, ci consentirebbe di attivare le risorse disponibili in tempi rapidissimi. E, soprattutto auspicabilmente di indirizzarle a quelle realtà industriali che, in parte, compongono l’elenco delle 600 vertenze ed alle quali nessuno ha ancora dato risposte. Per questo abbiamo già allertato i nostri livelli nazionali.

Rilancio dell’area industriale di AIROLA

Con tenacia e con il coinvolgimento di larga parte della comunità locale siamo riusciti a costruire risposte su Airola. E’ questa certamente una risposta all’altezza del più moderno sindacalismo riformatore. 108 posti di lavoro che prendono vita nell’area dell’ex polo tessile, grazie ad un Contratto di Programma per l’automotive che abbiamo fortemente richiesto al Governatore Caldoro, puntualizzando la necessità di distinguerlo da quello dell’aeromotive per accelerarne la esigibilità. Un’area per la quale nel ’99, voglio ricordarlo, fu sottoscritto un Contratto d’Area, per un investimento di 318 miliardi di vecchie lire, per poi dissipare questo ingente investimento – dopo pochi anni – con 420 dipendenti ancora oggi in ammortizzatori sociali. E’ un primo passo importante e bisogna proseguire in questa direzione per ricollocare gli altri lavoratori.

Per quanto riguarda Acerra, abbiamo rimesso in moto un percorso di valorizzazione del sito industriale ormai abbandonato. Fra qualche mese saranno avviati gli impianti della Società SIMPE, prima tappa del rilancio del sito ex Montefibre di Acerra. Quello che era stato per anni il principale stabilimento europeo per la produzione delle fibre poliestere ha conosciuto un progressivo declino, sia per il crescente calo di competitività, sulla spinta aggressiva dei competitors del Sud-Est asiatico, che per la ridotta volontà del management italiano di investire nel business delle fibre. Abbiamo contribuito in maniera sostanziale alla definizione di un programma di riorganizzazione societaria, cui ha fatto seguito la joint venture con la multinazionale iberica SEDA DE BARCELONA, diventata poi azionista maggioritaria di SIMPE. Le iniziative promosse presso il MISE, in collaborazione con la Confederazione e con la Categoria, e le pressioni che abbiamo esercitato nei confronti della Regione Campania perché venisse rilanciato l’Accordo di Programma,
hanno portato al completamento delle intese e al riconoscimento delle fidejussioni bancarie (anche grazie al nostro diretto intervento presso il sistema creditizio) che hanno garantito a SEDA la disponibilità finanziaria necessaria per completare gli investimenti programmati ed avviare la produzione.

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