Primo Piano, Ufficio Stampa e Comunicazione

Buonavita: «Istituzioni ferme e litigiose, la società civile alzi la testa»

Intervista a Doriana Buonavita

«Istituzioni ferme e litigiose la società civile alzi la testa». Buonavita: Universiadi, svolta o rischiamo una figuraccia.

Universiadi, sviluppo, dialogo tra le istituzioni. Ecco le priorità di Doriana Buonavita, 52 anni, da pochi giorni segretaria della Cisl Campania.

Segretaria Buonavita, sulle Universiadi c’è stato un chiarimento ma la situazione resta tesa.
«Il dibattito è sceso a livelli molto bassi. I soggetti coinvolti hanno dato l’impressione di muoversi solo in una logica spartitoria. Tutti ci abbiamo fatto una pessima figura, compresa la società civile che dovrebbe alzare la voce più spesso e che invece, si pensi alla sanità, si sofferma solo su questioni personalistiche. Gentiloni avrebbe dovuto azzerare tutto, scegliere un commissario super partes».

Il commissario sta per essere nominato.
«Chiariamoci, le soluzioni commissariali sono una sconfitta. A me piacerebbe che le questioni della Campania si risolvessero qui. La buona politica e il buon sindacato, con tutti i dirigenti capaci che ci sono, possono trovare un punto di equilibrio. Invece sulle Universiadi abbiamo perso tempo a litigare nonostante siano dietro l’angolo. Con irresponsabilità nessuno si è ricordato che questo è un evento irripetibile, che saranno costruiti impianti e palestre, che potremmo creare posti per i giovani e un indotto significativo. Ora la norma sulla Universiadi va inserita in Finanziaria. Oltre a fissare i poteri dei commissari e di tutti gli altri soggetti coinvolti, deve blindare i fondi, semplificare le procedure e fornire all’Anac il potere di vigilare sui lavori».

Quando è stata eletta, ha detto che la priorità è il lavoro.
«Le mie priorità sono il lavoro, le politiche di sviluppo, le infrastrutture e il welfare. Sono tutti pezzi collegati tra loro perché ci permettono di parlare e intervenire sui giovani, su chi è stato espulso dal mondo del lavoro, su chi non lo cerca e sui precari. A proposito di precari-penso a quelli della sanità, regolati con contratti interinali ma utilizzati in maniera subordinata e mal pagati -abbiamo una proposta da fare al governatore De Luca: una cabina di regia regionale permanente di programmazione economica e sociale, nella quale devono sedere gli assessori alle Politiche attive, alle Attività produttive e alle Politiche sociali».

Di cosa si occuperà, in particolare, la cabina?
«Di un monitoraggio serio sul lavoro e sull’ inclusione, sulle risorse disponibili sullo stato delle aree di crisi. Quindi l’organismo deve proporre e programmare sul triennio gli investimenti e gli interventi necessari, incrociando le necessità dei territori e le realtà da incentivare. Per esempio la cabina potrebbe accelerare il lavoro sulle Zes».

Le Zes?
«Sono un volano straordinario nella  programmazione dello sviluppo e rischiamo, senza un monitoraggio della situazione, di investire in progetti che non servono al territorio. Le aree portuali sono ben definite, ma mancano i collegamenti verso i retroporti e una migliore politica turistica nelle aree interessate».

Ha discusso con De Luca della cabina di regia?
«Informalmente. Ma quando è venuto al nostro congresso ha parlato di una cabina di regia regionale, di lotta contro la corruzione e maggiore trasparenza negli appalti, di nuove regole per snellire l’attività burocratica. Ora aspetto di incontrarlo».

Perché il sindacato non ha più un ruolo nel dibattito politico napoletano o campano?
«Premessa: un ruolo non si pretende, ma si conquista. Parlo solo a nome della Cisl, ma credo che abbiamo sottovalutato l’emergenza. Dobbiamo tornare a fare proposte e a spiegarle. Detto questo manca il dialogo sociale tra istituzioni, politica e associazioni sui programmi reali. Qui c’ è uno scontro atavico tra Comune e Regione che si consuma su troppi ambiti e dal quale bisogna uscire. Al di là delle simpatie e delle antipatie politiche, devono capire su che cosa possono collaborare».

Vediamo i problemi reali: a Napoli la refezione scolastica riparte dopo due mesi di ritardi e incertezze.
«Il Comune sul welfare potrebbe fare di più. Ci sono sacche di povertà emerse e ancora sommerse. Perché in Campania si denunciano i problemi, ma non si fa un monitoraggio serio delle criticità, con il risultato che si offrono servizi che non servono o che siamo di fronte a doppioni che fanno sprecare personale e risorse. Pensiamo all’assistenza domiciliare integrata: perché non c’ è una filiera unica tra l’ offerta per i pazienti in capo al Comune e quella in capo alla Regione».

Su Palazzo San Giacomo gravano le decisioni della Corte dei Conti.
«Un commissariamento del Comune va evitato: congelerebbe i servizi ai cittadini creando problemi ai dipendenti. Ci vuole anche con un ruolo del governo, una gestione straordinaria con interventi per mettere in ordine la parte debitoria e chiarire quali sono i crediti esigibili».

Nel rilancio dell’ Anm il sindacato riuscirà a garantire la pax sociale?
«Noi abbiamo firmato un accordo che porterà a un nuovo piano industriale e lo rispetteremo. Ma ora bisognerà garantire gli investimenti. Per parte nostra poi, ma questo vale nel pubblico e nel privato, non abbiamo intenzione di fare sconti a chi ha la fortuna  di avere uno stipendio e non ottempera ai suoi doveri. Perseguire i fannulloni è prioritario».

Leggi l’articolo

Previous ArticleNext Article

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi