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Protocollo d’intesa tra sindacati e regione Campania per lo sviluppo del territorio e il rilancio dell’occupazione

L’accordo sottoscritto oggi tra Regione e parti sociali realizza appieno l’impostazione culturale della Cisl della partecipazione responsabile ai processi e impone a tutta la filiera istituzionale un ruolo di maggiore protagonismo attivo. E’ quanto ha dichiarato Piero Ragazzini, commissario della Cisl Campania a margine dell’incontro in cui Regione, Cisl, Uil, Cgil,alla presenza del ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno Claudio De Vincenti, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa su “Confronto e monitoraggio della realtà economica, produttiva ed occupazionale della Campania”.
L’obiettivo delle parti è determinare le condizioni per garantire l’attrattività del territorio attraverso incrementi di produttività e competitività dei sistemi di produzione, valorizzando il Piano Industry 4.0, e dando piena attuazione ai contenuti del Patto per la Campania. Tutto ciò passa attraverso la responsabilità partecipata dei soggetti quali la Regione Campania, il Sindacato Confederale, il Sistema delle Imprese, al fine di attivare una “filiera di sistema”, che realizzi il pieno accordo interassessoriale e interistituzionale.
“L’accordo – prosegue Ragazzini – diventa ancora più rilevante se si considera il particolare momento storico che sta vivendo il territorio campano dove creare lavoro deve diventare la priorità e sapendo che si deve trattare di una occupazione stabile sostenuta da una crescita complessiva dell’attività economica, incentivata con strumenti adeguati e non forzata attraverso espedienti di breve durata. Puntare sul Mezzogiorno significa innanzitutto investimenti in infrastrutture, ricerca e innovazione con progetti industriali importanti sia nel manifatturiero che nel commercio, cultura e turismo.
Ora si tratta di tramutare i contenuti dell’accordo in azioni specifiche e operative e gli investimenti in lavoro e su questo l’iniziativa congiunta ed il protagonismo delle parti sociali può rappresentare un valore aggiunto importante a sostegno del rilancio dell’economia del Mezzogiorno. Su questo la Cisl incalzerà le istituzioni territoriali e la loro volontà di adoperarsi fattivamente per utilizzare tutti gli strumenti da mettere in atto per favorire il rilancio. Per questo quanto prima è necessario, così come convenuto nell’accordo, calendarizzare incontri specifici presso la Regione per condividere soluzioni alle vertenze individuate e monitorare l’avanzamento delle iniziative istituzionali che saranno messe in campo.
La Cisl nelle scorse settimane ha elaborato un proprio Manifesto per la Persona e per il Lavoro, articolato in quattro assi strategici: il primo è quello delle Politiche redistributive a favore delle aree medio basse, mettendo mano alla Riforma dell’Irpef; il secondo, che la Cisl considera prioritario, riguarda la Politica industriale; il terzo asse interessa la Politica di riequilibrio e risanamento nei territori per invertire la drammatica deriva dell’economia e del lavoro nel Meridione. Sono necessarie ed urgenti inoltre linee operative che prevedano di prolungare a tutto il 2020, il Bonus occupazione per il Mezzogiorno per i giovani fino a 24 anni. Ed infine – dice Ragazzini – una questione decisiva per i giovani del Sud è rappresentata dalle Politiche attive del lavoro, che la Cisl vede sempre più intrecciate al tema delle Politiche per l’Istruzione.

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