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Salerno – Chiusura ufficio postale di via Porto , si mobilitano i pensionati della Cisl

Comunicato Stampa

Chiusura dell’ufficio postale di via Porto a Salerno, si mobilitano i pensionati della Cisl. Il segretario Giovanni Dell’Isola: «Si tratta di un’operazione che mette in ginocchio i cittadini, in particolare proprio gli anziani che a Poste hanno consegnato i loro risparmi e che hanno necessità di sbrigare le varie faccende legate alla pensione e ai pagamenti».

Il sindacato dei pensionati della Cisl provinciale è pronto alla mobilitazione contro la chiusura dell’ufficio postale di via Porto a Salerno. Secondo Giovanni Dell’Isola, segretario della Fnp-Cisl provinciale, tanti sarebbero i disagi che provocherebbe per molti di loro la chiusura dello sportello.
Il piano è stato annunciato nei giorni scorsi, sollevando da più fronti le proteste. «Siamo pronti a fare la nostra parte e a mobilitarci per sensibilizzare la cittadinanza e soprattutto per far in modo che Poste Italiane riveda questa politica di tagli lineari», incalza Giovanni Dell’Isola, segretario generale Fnp Cisl Salerno. «Si tratta di un’operazione che mette in ginocchio i cittadini, in particolare proprio gli anziani che a Poste hanno consegnato i loro risparmi e che hanno necessità di sbrigare le varie faccende legate alla pensione e ai pagamenti». «In via Porto confluiscono gli abitanti della parte alta della città, del centro storico, di Vietri sul Mare e l’ufficio più vicino dista circa 3 chilometri – ha spiegato Dell’Isola. «La zona antica della città è abitata in prevalenza da persone anziane, che non dispongono di un mezzo di trasporto proprio e si trovano quindi in difficoltà anche per riscuotere la pensione».
Infine, il monito sulla rivalutazione delle pensioni: «Stop con le ipotesi più fantasiose sulle modalità di applicazione della sentenza della Consulta sulla rivalutazione delle pensioni. Comprendiamo l’esigenza del governo di approfondire la questione ma serve quanto prima un po’ di chiarezza», ha detto. «Si può discutere sulle  modalità,ma le sentenze vanno comunque rispettate ed applicate. Non è possibile immaginare che il governo non voglia rispettare quanto stabilito dall’alta corte. Sarebbe un fatto estremamente grave. La sentenza della Corte Costituzionale riguarda solo l’aumento annuale relativo alla perequazione,in quanto la rivalutazione è cosa più complessa ed è prevista nel Decreto Legislativo 503 del 1992,che non è stato mai applicato da nessun Governo ed è una delle cause dell’impoverimento dei pensionati».
In questo caso, secondo Dell’Isola, ci si troverebbe di fronte ad una vera e propria omissione da parte di tutti i governi che si sono succeduti dal 1993 ad oggi. «E’ un paradosso che un organo dello Stato non rispetti la legge», ha concluso il sindacalista della Cisl. «Per questo è necessario un serio ed urgente confronto con il governo,che non sia solo di facciata, per affrontare una problematica seria e complessa che riguarda la vita di milioni di persone».

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