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I.I.A. (ex Irisbus), Esposito della Cisl Campania: “evitiamo che la storia si ripeta”

“Dopo diciotto giorni dall’ultima riunione al Mise con i sindacati ancora non si hanno notizie della ricapitalizzazione, né del Fondo Invitalia, nè tantomeno di una chiusura con il terzo socio. E’ quanto sostiene Giuseppe Esposito, segretario regionale Cisl Campania a proposito della vicenda di Industria Italiana Autobus (ex Iribus). “Sembrava che dalla riunione fosse venuta fuori una linea chiara, con l’impegno del ministro Di Maio a far intervenire subito Invitalia con il fondo Pmi, a completare la ricapitalizzazione tramite Finmeccanica con l’inserimento di nuovi capitali e con l’entrata del terzo socio, invece tutto tace. Giungono notizie preoccupanti dalla dirigenza di IIa che sembra abbia convocato per la fine di questa settimana il consiglio di amministrazione della società con all’ordine del giorno la ricapitalizzazione dell’azienda, operazione che, senza l’intervento di Finmeccanica, diverrebbe, di fatto, la messa in liquidazione dell’azienda. Appare inverosimile – prosegue Esposito – che questo accada ad un’azienda con oltre 1300 commesse acquisite negli ultimi tre annI ,300 delle quali in Campania, oltre a qualche altra centinaia in Emilia Romagna, che si appresta a firmare un contratto con Consip per altri 750 autobus ,e unica azienda Italiana a produrre su territorio nazionale.
La Cisl non è disposta ad assistere allo sgretolamento dell’ennesima realtà produttiva del nostro territorio ,soprattutto dopo aver accompagnato in prima persona il difficile percorso di riapertura di Flumeri e restituito una nuova speranza ai 300 addetti lì impiegati e alle loro famiglie (ricordiamo che a dicembre 2018 scadono definitivamente gli ammortizzatori) , senza contare il voluminoso indotto.
L’operazione aveva restituito linfa vitale al tessuto produttivo e sociale di una intera provincia; non dimentichiamo che Flumeri è stata inserita nelle ZES, è previsto un ingresso dall’alta capacità proprio nello stabilimento. Oltretutto essendo già porto franco, non sfugge il chiaro beneficio derivante per tutta la Regione .
Se nelle prossime ore non c’è un annuncio ufficiale del Governo e della società ,abbiamo il timore che la storia di Irisbus si ripeta con IIA , gettando nello sconforto centinaia di famiglie ed un’intera comunità, con il solito scarica barile di responsabilità o, ancor peggio, con l’ennesima speculazione sulla pelle dei lavoratori, ai quali non verrebbe fornita alcuna garanzia occupazionale dall’acquisizione in liquidazione, e dei contribuenti Italiani, con la perdita dei crediti da parte di tutti quegli imprenditori che hanno creduto in questa rinascita.
Siamo fiduciosi che il ministro possa intervenire presso Finmeccanica ed Invitalia per evitare questa tragedia

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