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Furlan: “La realtà è che il lavoro non c’è”

FurlanNon ci si può adagiare  su qualche segnale incoraggiante sui dati occupazionali e sul saldo positivo tra assunzioni e cessazioni. Il saldo è, infatti, significativamente inferiore a quello dello stesso periodo del 2018. E la cassa integrazione conferma il preoccupante trend di aumento con una media mensile molto più alta di quella dei primi sei mesi del 2018. E’ il segno evidente che la crisi continua a colpire duro e che le tante vertenze aperte al Mise continuano ad essere irrisolte. Vertenze che sono la cartina di tornasole  non solo delle perduranti difficoltà del sistema economico e produttivo ma soprattutto della mancanza, in questi ultimi anni, di una strategia e di capacità di indirizzo da parte del Governo sulla politica industriale. Il Governo dovrebbe mettere il lavoro al centro delle proprie scelte, con una strategia di politica industriale, investimenti sulle infrastrutture con  l’immediato sblocco dei cantieri fermi, un piano di rafforzamento del sistema di formazione e istruzione  e di assunzioni nella pubblica amministrazione, una nuova e forte attenzione al Sud e, infine, politiche attive del lavoro attente all’occupabilità delle persone.

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