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Il Mattino – «La Cgil sbaglia a chiederne la testa ma il sindaco ha deluso e non dialoga»

L’ intervista a Lina Lucci.

Lina Lucci segretario regionale della Cisl, cosa è concretamente il «patto per Napoli» che lancia la triplice sindacale?
«Il sindacato – intanto – così esce dalla stretta nella quale il sindaco Luigi de Magistris prova a metterlo: non abbiamo mai parlato o fatto politica, vogliamo chiamare a raccolta le forze sane della città per dare una speranza alla città stessa».
Per fare cosa?
«Con il sindaco fino a oggi abbiamo avuto solo un rapporto di facciata e mai di merito sull’amministrazione di Napoli, sono delusa, mai avuto un documento programmatico per aprire una discussione, mai avuto il piano di rientro con il quale si dovrebbe evitare il dissesto. Da un sindaco che dice che la partecipazione è fondamentale, è stato il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, ci si aspettava altro. Il suo modello è non sedersi al tavolo della partecipazione e il “patto per Napoli” serve a chiamare la città, la parte migliore e sana, da quella produttiva a quella sindacale. Per capire cosa fare. Tutti i giorni faccio assemblee di lavoro e so cosa significa stare tra la gente. De Magistris non riconosce le parti intermedie».
Lei dice che il sindacato non fa politica, tuttavia nella triplice c’è chi ha chiesto la testa del sindaco. Cosa ne pensa?
«Franco Tavella, il segretario della Cgil, ha sbagliato. Su questa partita si è lasciato trascinare dalla peggiore politica, anche dell’opposizione. Io non voglio stati generali, io voglio il confronto con la parte sana della città, non far cadere ilsindaco».
Nel documento da lei condiviso con Cgil e Uil si parla però di passo indietro, lo stesso linguaggio di Tavella.
«Per me fare un passo indietro significa che il sindaco deve dimettersi, ma non andare via. Deve lanciare la sua sfida in maniera pubblica con una conferenza nella quale deve fare nomi e cognomi di chi o cosa blocca il Comune e le politiche che ha in mente di fare e non ha mai attuato. Penso, per essere chiari, alla becera lotta dei Consiglieri comunali per le presidenze delle commissioni. Consiglieri che per la città non hanno prodotto un solo atto, per esempio, su come recuperare sulla mancata riscossione, sui furbi. Mica sono cose che deve fare il sindaco queste. De Magistris esca allo scoperto e denunci e poi vediamo».
Cosa bisogna vedere?
«Guardi, che tre anni fa non si riusciva ad approvare il Prg del porto, per una guerra tra i consiglieri. Sullo sfondo c’era un questione di bilancio e di soldi. Io mi chiamai tutti i consiglieri e minacciai una conferenza stampa pubblica sull’argomento. Fu approvato il Prg e lo si fece in diretta televisiva».
Secondo la Lucci de Magistris può recuperare questo rapporto con la città e i sindacati?
«Non penso e sono molto dispiaciuta. Gli ho parlato anche in maniera informale, penso che non abbia capito bene come stanno le cose e chi gli sta vicino non lo aiuta, anzi contribuisce a isolarlo».
Come si esce da questa situazione?
«Se i sindacati sono ancora al centro dell’attenzione di milioni di persone è perchè evidentemente la gente ci crede e sono affidabili. Mi aspetto da de Magistris una telefonata dove mi chieda aiuto. La smetta di fare tweet incomprensibili e pensi a essere concreto».

Leggi l’articolo de Il Mattino

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