Lettere della Segreteria

Lettera a Caldoro ed altri – Contratto Campania

Al Presidente della Giunta
della Regione Campania
  On. Stefano Caldoro
Al Presidente dell’UPI Campania
On. Pietro Langella
                   Al Commissario Straordinario
della Provincia di Avellino
Dott. Raffaele Coppola
Al Commissario Straordinario
della Provincia di Benevento
Dott. Aniello Cimitile
Al Presidente della Provincia di Caserta
On. Domenico Zinzi
Al Presidente ff della Provincia di Napoli
On. Antonio Pentangelo
Al Presidente della Provincia di Salerno
On. Antonio Iannone
Al Presidente dell’ANCI Campania
Dott. Francesco Paolo Iannuzzi
Al Sindaco del Comune di Avellino
On. Paolo Foti
Al Sindaco del Comune di Benevento
On. Fausto Pepe
Al Sindaco del Comune di Caserta
On. Pio Del Gaudio
Al Sindaco del Comune di Napoli
On. Luigi De Magistris
Al Sindaco del Comune di Salerno
On. Vincenzo De Luca

Napoli, 1 ottobre 2013

Oggetto: Contratto Campania

Carissimi,
la crisi che negli ultimi anni sta attraversando la Campania ha imposto a Istituzioni, forze datoriali e sindacali l’unica via percorribile, quella della responsabilità collettiva quale modello da perseguire per la costruzione di risposte concrete, finalizzate alla crescita economica e sociale delle collettività locali.
Tale sforzo ha trovato la sua sintesi migliore nell’intesa denominata “Contratto Campania”, sottoscritta il 24 ottobre 2011 da Regione Campania, Confindustria, Cgil, Cisl, Uil regionali.
Un accordo che va ora valorizzato proprio perché, in discontinuità con il tradizionale schema delle relazioni sindacali e industriali, individua nello strumento pattizio (contrattazione di secondo livello – aziendale e sociale) e nel confronto costante il filone per provare ad individuare possibili soluzioni per i lavoratori, i pensionati e le loro famiglie.
Azioni serie e reali, che mirino a risanare quella “frattura sociale” prodotta dalla crisi.
Il modello si pone l’obiettivo di incidere in maniera determinante, da un lato, sui fattori “sociali” (tassazione, tariffazione, burocrazia, attrattività territoriale, etc.) e, dall’altro, su quelli della produttività delle aziende, al fine di creare le più utili condizioni di competitività dei territori, che non possono di certo risolversi in forme di incentivazione economica, ma si devono piuttosto sostanziare nella costruzione di condizioni “di contesto” favorevoli agli insediamenti produttivi.
A tal proposito, a titolo meramente esemplificativo si potrebbero enunciare:

  • Strumenti di semplificazione territoriale (burocrazia zero);
  • offerta delle aree disponibili e delle aree industriali dismesse;
  • dilazione e/o abbattimento della tassazione e tariffazione locale per il periodo di start-up dell’investimento;
  • il ricorso ad un contratto unico di lavoro, quale l’apprendistato nelle sue varie tipologie, che azzera gli oneri contributivi a carico dell’azienda, assicura un percorso formativo qualificante per il lavoratore e garantisce la continuità occupazionale.

A parere della scrivente, il modello incarnato dal “Contratto Campania”, quello della coesione, rappresenta l’unica via percorribile per evitare il tracollo e provare a raggiungere la tanto auspicata uscita dalla crisi, nell’obiettivo comune di generare crescita, occupazione e ristabilire l’equilibrio sociale della regione.
Nei fatti, questa impostazione ha già consentito di giungere al Piano per il Lavoro, alla Legge regionale sull’apprendistato e ad una più accorta allocazione delle risorse, come nel caso dei 150 milioni € destinati in maniera mirata al rilancio delle aree di crisi.
Allo stesso modo sono state affrontate le grandi vertenze di Fiat, di Fincantieri, della Forestazione, dei Trasporti e della stessa Sanità.
In tale ottica, la felice intuizione della Cabina di Regia, costituita dai livelli istituzionali, dalle Associazioni datoriali e dalle Organizzazioni Sindacali, ha permesso di creare una sede di riflessione, di confronto e di elaborazione di proposte realizzabili nell’immediato.
Questo nuovo metodo ha trovato presso la Regione Campania un atteggiamento inizialmente molto produttivo, poi inevitabilmente scemato a causa della necessità di tamponare le continue emergenze.
Non possiamo però non registrare con rammarico che, nonostante tutte  le iniziative messe in campo dalla CISL della Campania da confronti ufficiali ed ufficiosi per impegnare  gli Enti Locali su questi temi, tranne  in alcuni casi isolati – in cui si è provato a costruire una efficace interlocuzione – il processo avviato con il “Contratto Campania” non ha ancora trovato il suo corretto e positivo compimento e sviluppo sul territorio.
A mio avviso non cogliere un invito di siffatta portata denota la indifferenza delle Amministrazioni Locali rispetto alla necessità di intraprendere iniziative per un percorso di rilancio  dell’economia e  dell’occupazione di questo territorio.
Considerati i primi, tenui segnali di ripresa dell’economia registrati nell’ultimo periodo, risulta quanto mai evidente, al fine di non far perdere alla Campania il “treno della ripresa”, che è indispensabile che tutti gli attori garantiscano la più convinta adesione a questo modello.
Per quanto sopra, impegniamo tutti gli Enti in indirizzo ad attivare tempestivamente tavoli di concertazione ad hoc, secondo un crono-programma che definisca intese – entro il mese di ottobre – finalizzate a produrre accordi che realizzino concretamente i contenuti del Contratto Campania.
Investiamo altresì la Presidenza della Regione Campania della responsabilità di emanare una direttiva destinata agli Enti Locali che metta a conoscenza formalmente dei contenuti del “Contratto Campania”.
Così come sollecitiamo l’UPI e l’ANCI a sensibilizzare Province e Comuni da essi rappresentati circa la validità e le prospettive del percorso avviato.
Risulterebbe particolarmente utile – oltre che auspicabile – che la costituzione dei summenzionati tavoli avvenisse nei prossimi giorni, in modo da favorire l’immediata realizzazione di quanto concordato.
Chiediamo pertanto a tutti i Presidenti di Provincia ed ai Sindaci dei Comuni capoluogo in primis di voler convocare ad horas un primo incontro di approfondimento con i sottoscrittori del “Contratto Campania”.
In assenza di tempestive risposte, non esiteremo a sollecitare la convocazione di sedute tematiche dei Consigli Comunali, affinché siano opportunamente valutati i motivi di questo immobilismo.
Così come sensibilizzeremo la cittadinanza tutta mediante campagne informative sui contenuti del Contratto e sui mancati benefici per la collettività che comporterebbe la scelta di non dare seguito a tali dispositivi.

Certi della Vostra sensibilità, restiamo in attesa di un positivo riscontro.

Il Segretario Generale CISL  Campania ( Lina Lucci )

La lettera in pdf;

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